I gatti di Venezia
Da molti secoli i Veneziani rispettano e amano i gatti. La loro presenza e il loro odore nei campi e nelle calli hanno tenuto lontani i ratti dalle navi mercantili, dai magazzini e dalle case. Il gatto veneziano, autoctono o importato dall’oriente, era considerato un animale di pubblica utilità e come tale era rispettato e curato. Verso la fine del XIII secolo, i gatti erano imbarcati, e annotati nei registri di bordo, come assicurazione e protezione dall’assalto dei roditori, con un marinaio incaricato della loro cura.
Con la fine della Repubblica Serenissima, la decadenza e le difficoltà sociali ed economiche della città lasciarono a lungo i gatti privi della lungimirante e preziosa protezione governativa. Gli sforzi di molti cittadini, educati da secoli ad accudirli, non furono sufficienti: alla fine degli anni Cinquanta del Novecento, i gloriosi gatti veneziani erano ormai ridotti ad un esercito malandato, falcidiato dalle malattie e dagli stenti.
Tappe importanti dell'Associazione Dingo
Helena Sanders
Nel 1964 giunge per la prima volta a Venezia Helena Sanders, grande zoofila britannica, che decide di portare loro soccorso, lanciando una campagna di aiuti internazionali. Nasce così, dall’incontro di Helena Sanders con la veneziana Gina Scarpabolla, il primo gruppo fondatore dell’Associazione, che nel 1969 fu chiamato “Gruppo angloveneziano per la difesa degli animali randagi, Dingo” dal nome del primo cane salvato dal randagismo. Con l’aumentare del lavoro, il gruppo si suddivide in “Dingo” che si concentra sul randagismo felino e “Lega per la difesa del cane, sezione di Venezia”.
L'isola di San Clemente
Nei primi anni, la Dingo può contare soltanto sull’aiuto di persone generose che alimentano le migliaia di randagi presenti nella città, accolti anche in case e magazzini privati, per le cure e l’assistenza ai cuccioli. Dal 1989 l’Amministrazione Comunale riconosce la meritevole attività della Dingo e inaugura a San Clemente, una bellissima isola della Laguna, di proprietà dell’Ulss 12, un gattile-rifugio per ospitare circa 150 gatti, in parte già residenti là o provenienti da abbandoni o malati o salvati da situazioni di pericolo.
Il rifugio di Malamocco
La Dingo riceve l’incarico di gestire il gattile-rifugio con un contributo del Comune di Venezia e prosegue l’opera di censimento e monitoraggio dei gatti presenti nelle varie isole lagunari, contribuendo a mantenere controllate le colonie per evitarne l’eccessiva prolificazione e il propagarsi di malattie contagiose. Nel 1999 l’isola di San Clemente è venduta dall’Ulss 12 a privati e il gattile-rifugio comunale viene trasferito al Lido di Venezia, località Malamocco.